Parliamo di falsi miti sulla sana alimentazione

Dove eravamo rimasti? Ah sì, vi parlavo della percezione fuorviante che si ha del cibo. Fin da quando siamo piccoli siamo stati abituati a identificare alcuni cibi come buoni e gustosi e altri come meno buoni e dietetici. Siamo convinti che le cose più buone, quelle che potremmo mangiare tutti i giorni senza stancarci per quanto ci piacciono, siano le stesse che ci fanno ingrassare e che ci fanno male. Quindi, quando vogliamo dimagrire, soprattutto se decidiamo di optare per il “fai da te”, la prima cosa che facciamo è cercare di accettare mentalmente l’idea che dovremo rinunciare a tutti i piatti che ci piacciono per un po’, scatenando il pericoloso “o tutto o niente”. La dieta diventa una sfida psicologica contro noi stessi e il piacere del cibo, come fosse un percorso fatto di rinunce e sofferenza. Spesso, si cerca di cavalcare l’onda della motivazione: a quel punto si deve iniziare subito, quando finalmente ci siamo convinti di voler prendere in mano la situazione. Ci imponiamo di stare a dieta come obbligo e diventa un impegno, un pensiero costante. Tutte queste concezioni non fanno che creare un rapporto conflittuale con il cibo, alterando anche la percezione di quello che è il cibo sano, come se per dimagrire i nostri pasti debbano essere a base di verdure e pesce lesso. E se vi dicessi che nei miei piani inserisco gnocchi, tortellini, torte di mele, biscotti etc.? Forse chi non è seguito da me rimarrà stupito, eppure è proprio questo il punto di forza del digiuno intermittente: non è una dieta. Il digiuno intermittente è un protocollo alimentare antinfiammatorio e di prevenzione. Io lo definisco uno stile di vita perché rientrano nelle opzioni tra cui scegliere quei cibi che di norma non si trovano nelle diete tradizionali, che però fanno parte della vita quotidiana, come piadine, pasta fresca, pancake, tortini, lasagne etc. In altri percorsi alimentari mangiare questi alimenti potrebbe darci la sensazione di stare uscendo dagli schemi, facendoci vedere questi alimenti e il pasto libero come incidenti di percorso che rischiano di pregiudicare tutti gli sforzi fatti. Considerate sempre che, come non è un’insalata a pranzo a farvi perdere peso, non è una pizza a cena a farvelo prendere. Parlo sempre di bilanciamento tra macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi polinsaturi), perché facendo i giusti abbinamenti tra cibi si riesce a mantenere un equilibrio diario e settimanale che ci fa giovare di tutte le azioni del digiuno senza rinunce. Una buona educazione alimentare, che è alla base dei miei piani alimentari, è il primo mezzo per prendere consapevolezza di ciò che si può mangiare, ovvero tutto nel digiuno intermittente. Restrizioni alimentari eccessive, insieme a rinunce, non fanno che stressare corpo e mente rischiando di portare anche a comportamenti alimentari sbagliati e pericolosi. La prima ragione alla base di un percorso dovrebbe essere la volontà di alimentarsi correttamente e imparare come farlo: l’estetica è indubbiamente importante, anche per l’autostima e per sentirsi a proprio agio con sé stessi e gli altri. Però, spesso, si perde di vista che benefici estetici per corpo e pelle sono una naturale conseguenza di una corretta alimentazione. Il digiuno intermittente ci permette di ottenere tutti i risultati in maniera sana, al contrario di altri percorsi che sono diete poco sostenibili nel tempo. Oggi avere un bel corpo è diventata un’ossessione ed è più importate superare la prova costume che godere di una buona salute. Si cercano sempre strategie ed escamotage per il minimo sforzo e la massima resa, con percorsi che vi promettono di farvi perdere tantissimi chili in pochissimo tempo. E la salute? Queste diete non vi fanno bene e, ad alcuni risultati momentaneamente soddisfacenti, seguono momenti di sconforto dovuti alle conseguenze negative che derivano da queste diete restrittive. Il digiuno intermittente, anche chiamato elisir della giovinezza, vi permette di intraprendere un percorso che vi fa perdere peso senza rinunciare al piacere della convivialità e del gusto del cibo. In più, porta con sé tutti i benefici derivanti dall’azione antinfiammatoria, di prevenzione alle malattie neurodegenerative, di abbassamento di livelli di glicemia e colesterolo. Saltare un pasto, per quando possa sembrare inizialmente una rinuncia, dopo qualche giorno di assestamento, si trasforma in un’abitudine talmente facile da mantenere che non solo non vi peserà farlo, ma non sentirete né il bisogno né la voglia di tornare alle vecchie abitudini. Non è mai tardi per iniziare e cimentarsi in un’esperienza nuova, soprattutto quando la motivazione e la spinta per continuare non sono legate solo alla bilancia che scende, ma alle energie ed al benessere che aumentano. Prendete questa decisione per voi stessi e voi stesse. Grazie per avermi letto. A presto, Dr. Tiziano
Perché il digiuno intermittente è sostenibile a lungo termine?

Noto una preoccupazione ricorrente quando mi contattano nuovi pazienti: la paura di non farcela, che va di pari passo con la necessità di avere un cambiamento radicale e duraturo nel tempo. La soluzione è la seguente: il digiuno intermittente diventa uno stile di vita. Di conseguenza, ci permette di mantenere nel tempo i risultati ottenuti e di riscoprirci capaci di cambiare le nostre abitudini, alimentari e non. Qualcuno potrebbe pensare che sia facile a dirsi, meno a farsi. Tuttavia, per sostenere le mie tesi oggi mi avvarrò di teorie e studi esterni al mondo della nutrizione, seppur applicabili al nostro ambito di interesse. A molti di voi sarà capitato di provare numerosissime diete, perdere peso, raggiungere un obiettivo e poi lasciarsi andare riprendendo i chili persi, a volte con gli interessi. Per altri invece l’ostacolo maggiore è la paura di non riuscire a saltare un pasto, soffrire la fame o non avere abbastanza energie durante il giorno. Ogni cambiamento che apportiamo nella nostra vita ci pone delle sfide: ci troviamo a dover affrontare una situazione nuova, siamo quindi impreparati e non sappiamo se saremo effettivamente capaci di poter gestire le novità, le conseguenze e le emozioni che ne susseguono. Tuttavia, la chiave risiede nel trovare il proprio equilibro e adattarsi ai nuovi stimoli. Per fortuna, gli esseri viventi esistono proprio grazie a questa capacità di adattamento ai fattori esterni che ha garantito la sopravvivenza della specie. Eppure, quando il cambiamento è fonte di una necessità interna e dipende solamente dal nostro impegno è più difficile metterlo in atto. Per questo motivo, dobbiamo tenere a mente tre aspetti importanti che influiscono notevolmente sulla riuscita di una nuova abitudine che vogliamo entri a far parte della nostra vita quotidiana: Punto numero 1: Un cambiamento deve essere sostenibile e sarà portato avanti nel tempo se non risulta essere una complicanza ulteriore. Il digiuno intermittente effettivamente, da un punto di vista pratico, soddisfa a pieno questi requisiti. Tralasciando tutti i benefici che comporta a livello medico e salutare, risulta semplificare vari aspetti della nostra quotidianità. Ad esempio, dobbiamo preoccuparci di preparare un pasto in meno durante la giornata. Se decidiamo di saltare la colazione possiamo dormire 20 minuti in più o, se decidiamo di saltare la cena, possiamo tornare dal lavoro e fare una bella doccia seguita da un momento di relax prima di coricarci. In più, comporta anche un risparmio a livello economico quando si va a fare la spesa. La sua flessibilità permette di adattare gli orari ai nostri ritmi quotidiani: è il digiuno che si adatta a noi, mai il contrario. Punto numero 2: Un cambiamento si riesce a mantenere se ci piace e se non risulta essere un peso per noi. Chi ha già provato il digiuno intermittente potrà confermare che saltare un pasto e restringere la finestra in cui ci si alimenta è molto più facile di quanto sembri. Quando ingeriamo cibo si alza il livello di glicemia (lo zucchero nel sangue) e, se non facciamo dei pasti bilanciati, rischiamo di avere un picco glicemico che ci porta a sentire fame e a sentire lo stomaco brontolare già un’ora dopo aver mangiato. Per questo, è importante sapersi alimentare correttamente: i giusti abbinamenti tra macronutrienti (carboidrati, proteine e grassi) ci permettono di evitare questi picchi, facendoci mantenere la glicemia costante e allungando il senso di sazietà. Con il digiuno intermittente non si sente fame perché il corpo, non ricevendo cibo durante la finestra di digiuno, mantiene bassi i livelli di glicemia e si auto-regola. L’energia la trova attingendo al grasso depositato e attraverso la rigenerazione cellulare, facendoci quindi sentire in forze anche a digiuno. In più, questo percorso è uno stile di vita, non una dieta dimagrante, quindi non comporta rinunce: al contrario ci permette di mangiare tutti gli alimenti e di gustarci i nostri pasti che devono essere, ovviamente, bilanciati secondo le nostre esigenze. Punto numero 3: Siamo motivati a mantenere una nuova abitudine se abbiamo delle prove che attestano che ne valga pena. In questo caso il digiuno intermittente apporta benefici misurabili sia a livello estetico che non. Voglio infatti ricordare che il dimagrimento è solo una conseguenza diretta di una serie di processi che avvengono dentro di noi. Tra i benefici interni abbiamo: mantenimento basso di valori quali colesterolo e glicemia, prevenzione delle malattie cardiovascolari, neurodegenerative e azione antinfiammatoria. Chi è affetto da malattie auto-immuni sarà quindi motivato grazie alla riduzione dei sintomi, così come chi ha problemi gastrointestinali non dovrà più convivere con reflusso e bruciori di stomaco invalidanti. Altri riscontri frequenti sono lucidità mentale e aumento di energie. Concludendo, il dimagrimento stesso a livello concreto torna a favorire la mobilità, a ridurre il senso di stanchezza e appesantimento mentre a livello mentale infonde sicurezza in noi stessi e ci fa tornare ad amarci. Quindi, perché il digiuno intermittente è sostenibile a lungo termine? Perché risulta essere semplice, comodo, piacevole e soddisfacente. Ci fa sentire bene, ci fa riscoprire capaci di porci degli obiettivi e migliora le nostre abitudini e il nostro stile di vita. Abbiamo quindi capito che il digiuno intermittente funziona ed è fattibile. Perché, però, preferirlo ad altre diete? Ve ne parlerò prossimamente. Grazie per avermi letto, a presto. Dr. Tiziano.